Ricette letterarie

Gioie della cucina e della letteratura, possono andare a braccetto? Sì, perché a volte fra le pagine di un libro, magari un poliziesco, scopriamo dei piccoli gioielli d'autore.

Ci sono ricettari, libri di cucina, libri che parlano del rapporto fra la vita e la cucina, libri sulle tradizioni culinarie, ma se c'è un libro in cui non mi sarei mai aspettata di trovarci delle ricette è un romanzo giallo... avente per protagonista un uomo.

Intendiamoci, non che gli uomini non siano in grado di stare in cucina, anzi, ma semplicemente non me lo aspettavo. Eppure la letteratura gialla presenta numerosi esempi di detective/gourmet che fra un'indagine e l'altra si concedono il lusso di qualche buon piatto, sottolineando la liaison fra stato d'animo e alimentazione.

Sì perché i piatti scelti non sono casuali.

C'è un forte nesso, non si tratta del mero gusto di mangiare e di mangiare bene. Entrano in gioco altri fattori, che si mischiano sapientemente agli ingredienti del piatto, che viene cucinato con attenzione ai particolari e con grande sapienza: il ricordo, la tradizione, i sapori e ciò che essi ci comunicano.

Comunicare attraverso i sapori, questo è il messaggio che questi autori ci vogliono trasmettere, si può.

Proprio perché attraverso il palato certi messaggi ci arrivano pù facilmente, ci si scatenano emozioni sopite, ricordi, sensazioni, energie. E questo ben lo sanno gli autori di svariati libri di cucina "a tema".

I protagonisti di questi romanzi hanno caratteristiche comuni? Sì, sono tutti corpulenti, cinici, profondi conoscitori dell'animo umano, abbastanza amareggiati dalla vita anche se non ancora stanchi di lottare, appassionati del loro lavoro e amanti della loro città e delle sue tradizioni, chiusi nel loro spazio vitale in cui vivono bene secondo canoni che hanno inventato per loro stessi, con le loro abitudini, i loro orari ed i loro sapori

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